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Exposition: LR100 – Rinascente. Stories of innovation
- 14 Giugno 2017
- Pubblicato da: editor
- Categoria: Eventi

Il Comune di Milano | Cultura, Palazzo Reale e la Rinascente celebrano i 100 anni della rinomata azienda milanese, con una mostra che racconta un secolo di storia del costume e della cultura di Milano e dell’Italia. In mostra a Palazzo Reale fino al 24 settembre 2017.
D’Annunzio e La Rinascente, fu lui infatti a dare un nuovo nome ai Magazzini Bocconi cento anni fa, Dudovich e La Rinascente, Munari e La Rinascente, Il Compasso d’Oro e La Rinascente.
Si può continuare a lungo questo elenco, citando tutti i legami della Rinascente con l’arte, la grafica, l’architettura, la moda e la città.
Una storia fatta di passione, talento e capacità di visione tale da suscitare, a partire dai primi del Novecento, un impatto innovativo sui modelli di consumo e sull’evoluzione che portò Milano ad affermarsi come motore economico dell’Italia postunitaria.
Tramite una straordinaria varietà e quantità di opere d’arte, grafica, oggetti di design, immagini storiche e contributi inediti, il pubblico potrà scoprire come la Rinascente abbia scritto capitoli importanti nella storia del costume, della comunicazione e della grande distribuzione.
Sin dalle sue origini infatti, si caratterizzò come laboratorio dove sperimentare le novità che provenivano dal resto d’Europa.
Il progetto scientifico della mostra è curato da Sandrina Bandera e Maria Canella, storiche dell’arte, della società e del costume.
La produzione e il lavoro di ricerca sono curate da Memoria & Progetto, associazione culturale che ha selezionato, sotto il coordinamento di Elena Puccinelli, tutti i documenti, le fotografie, i materiali grafici e gli oggetti presenti in mostra.
Le idee rivoluzionarie dei movimenti artistici più importanti, come quelle di Gropius, Le Corbusier, Kandinsky, furono il background su cui nacquero dialoghi costruttivi con i grafici e i designer della Rinascente, che acquisirono un linguaggio nel quale si percepisce lo stretto rapporto con l’arte. Ciò spiega la presenza in mostra anche di opere di grande portata di artisti dell’epoca, quali Depero, Munari, Melotti, Fontana, Soldati, Ceroli, Manzoni e altri ancora.
Nella rosa di film selezionati si succedono tra gli scaffali e di fronte alle vetrine Ornella Muti, Renato Pozzetto, e poi Giovanna Ralli e Ugo Tognazzi ne La vita agra tratto dal Romanzo di Bianciardi, e tanti altri ancora. La sala del Compasso d’oro pullula di cult come l’orologio di Sapper e gli scarponi Dolomite, la sala dedicata alla grafica trabocca di capolavori, dai cartelloni agli shopper. Le opere d’arte in display sono pezzi incredibili di Pistoletto, Andy Warhol, Rauschenberg, Aldo Mondino, Rotella, molti dei quali provengono dalla collezione Peruz. Nonostante le dimensioni umane della mostra non si finirebbe mai di esplorarla.
Recuperare la memoria della Rinascente significa riportare in auge una parte importantissima della storia culturale, sociale e artistica italiana, poiché, come è stato scritto, la Rinascente è un’azienda commerciale ma anche un’azienda culturale: «Non è stato solo un “tempio dei consumi”, ma una università sperimentale, una grande abbazia moderna dispensatrice di merci e cognizioni».